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Le radiografie si eseguono dal lunedì al giovedì, dalle 8:00 alle 12:00
Dir. Sanitario: Dott.ssa Maria Antonietta Uda


MOC

La MOC, ossia la Mineralometria Ossea Computerizzata, è un esame di cui ci si avvale per misurare la quantità di calcio presente nelle ossa. Serve a determinare se la mineralizzazione si è ridotta e se è già comparsa l’osteoporosi. Si rivela dunque utile soprattutto per le donne in menopausa, che sono ritenute i soggetti più a rischio di demineralizzazione ossea.
Che cos’è la Moc?
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La MOC è una densitometria, indica quindi la densità in sali minerali dell’osso, fornendo un grado di osteoporosi, in quanto questa patologia è caratterizzata da una riduzione del contenuto di sali di calcio dell’osso.
Questo esame può essere effettuato in diversi modi, servendosi di ultrasuoni su ossa di piccole dimensioni (avambraccio o calcagno), la TAC (vertebre lombari) oppure apparecchiature specifiche, come quella presente in Humanitas, che si chiama DEXA (Dual Energy X-ray Absorptiometry).
La MOC non necessita di alcuna preparazione specifica e dura pochissimo, circa tre minuti: il paziente viene fatto sdraiare su un lettino dove lo strumento di emissione dei raggi X, situato sotto il materassino, è accoppiato a un braccio mobile che contiene il rilevatore dei raggi e che scorre lungo il corpo.
Obiettivo della MOC è misurare la densità minerale nelle ossa di una zona campione, ossia un’area ben delimitata dello scheletro. Queste zone sono solitamente la colonna lombare e il collo del femore, più raramente l’intero corpo. La macchina procede in modo automatico, indicando la Bone Mineral Density (BMD), ossia la densità minerale in grammi per centimetro cubo.
Il computer fornisce poi altri due risultati, il T-score e lo Z-score.
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Il T-score è l’indicatore della densità minerale relativo all’ipotetico patrimonio massimo di calcio che si ha a 30 anni (è a questa età che si considera che il patrimonio di calcio sia ai massimi livelli, poi avrà inizio un calo progressivo). Indica la variazione rispetto alla media: la fascia (-1, +1) rappresenta i limiti della media. Sono significativi i valori inferiori a –1, perché indicano un valore di densità minerale che si discosta di molto dalla media in senso negativo e, quindi, una ridotta mineralizzazione o una vera e propria demineralizzazione.
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Lo Z-score è l’indicatore della densità minerale relativo alle persone di pari età. Indica la variazione rispetto alla media: anche in questo caso sono significativi i valori inferiori a –1.
Il T-score è il risultato chiave da tenere maggiormente in considerazione, poiché si tratta di un valore assoluto. A seconda dei risultati si appartiene a uno dei tre gruppi definiti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità): normalità, osteopenia (impoverimento dell’osso che non raggiunge il grado definito di osteoporosi) e osteoporosi (ulteriore impoverimento che comporta un aumento significativo del rischio di fratture).
Campi di applicazione della Moc
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La MOC viene utilizzata per determinare la predisposizione alla riduzione del contenuto minerale osseo e quindi alla comparsa dell’osteoporosi e mettere di conseguenza in atto i relativi provvedimenti (dieta e attività fisica) e le terapie (per es. alendronati) idonee ad arrestarne l’evoluzione. Sono esposte all’osteoporosi soprattutto le donne al momento della menopausa, a causa di motivi ormonali legati a questa fase della vita. Si stima che un terzo delle donne caucasiche oltre i 50 anni soffra di osteoporosi, e che più del 75% dei casi non venga diagnosticato. Tale patologia è caratterizzata da fragilità ossea ed espone al rischio di fratture anche spontanee, che si possono cioè verificare anche in assenza di traumi importanti. È quindi molto importante che tutte le donne si sottopongano alla MOC al momento della menopausa. I controlli annuali o biennali consentono di confrontare i risultati e verificare la presenza di eventuale peggiormento.
La frattura da osteoporosi rappresenta una malattia sociale importante e la MOC si rivela uno strumento utile per ridurre tale rischio. La densitometria assiste i medici non solo nella diagnosi di osteoporosi e nella determinazione del rischio di fratture, ma anche nel monitoraggio della risposta del paziente alle terapie.